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lunedì 12 gennaio 2009

Ancora su Gaza, accesso ai farmaci da parte dei paesi poveri e orrori vari.


Tragica situazione medio-orientale che è sfociata con l'invasione, via terra, da parte delle truppe d'Israele, nella striscia di Gaza e la pubblicazione di un documentario, che è inquietante, agghiacciante e illuminante, al pari se non di più di: "The corporation".
Guarda caso la multinazionale Bigpharma è la terza corporazione al mondo, ma oltre a questo parallelismo, se un po' di fiducia ho acquistato presso di voi con le mie proposte, seguite il mio consiglio e guardatelo tutto: durante tutto il documentario vi sono rivelazioni sconcertanti che tutta la gente dovrebbe conoscere, almeno quel genere di persone che annovero tra gli amici: ossi ognuno di voi a cui mi sto rivolgendo.
Ho sempre cercato di avere tra gli amici, dei contatti con cui condividere, almeno in parte, punti d'interesse e similitudine di ideali, insomma non m'interessa il quantità ma la qualità.Con un ultrà che parla e pensa al calcio dal lunedì alla domenica, compra la gazzetta dello sport come sua principale fonte d'informazione, mentre la seconda è Emilio Fede, ho poco da condividere; con questi presupposti talvolta ho ignorato richieste amicizie, forse usando, ogni tanto, fin troppo rigidità, sapevo comunque che se una persona fosse stata interessata ai miei video li poteva seguire comunque o magari iniziare iscrivendosi al canale, farsi conoscere con commenti ecc. ecc.
Tornando al documentario, ho lavorato l'intera notte, sono circa le sette del mattino e sto scrivendo questi messaggi per poi buttarmi sul letto, gli occhi cominciano a sentire la stanchezza, per adattare il documentario a YT (montaggio, titoli, creazione playlist ecc) e postarlo, per farsi che per oggi domenica fosse disponibile dal mattino una playlist con l'opera completa, da tutti i documentari ho notato una partenza in quarta e poi inevitabilmente una perdita di visualizzazioni a ogni puntata e non per i documentari in se stessi, ma per tanti motivi diversi, tra cui il principale, credo, consista nel fatto che una lunga diluizione nel tempo crea un raffreddamento dell'interesse, "Battere il ferro finché è caldo". Spero che per questo documentario in particolare la pubblicazione praticamente in blocco ottenga risultati diversi.
Infatti ci tengo a ribadire che quest'opera, assai recente, è piena d'informazioni e rivelazioni importanti, ma diluite per tutta la durata dell'audio-visivo, anche per il nostro futuro e la nostra salute, per comprendere ancora di più come funziona questo marcio sistema, per non trovarci un giorno, neanche troppo lontano se continua cosi, in una situazione pari a quella dei paesi poveri e n via d sviluppo e non sapere neanche come ci siamo arrivati, ammesso che noi occidentali riuscissimo a sopravvivere in quelle condizioni abituati come siamo sia fisicamente che psicologicamente.
Credo che tutte queste motivazioni siano più che incentivanti a dedicare un po' del nostro tempo alla visione di questo documentario, anche perché già dovrebbe essere sufficiente la solidarietà e la conoscenza di queste differenza tra umani di serie "A" e di serie "B" e pensate un po' non dipende da dove siamo nati, dal colore della pelle o dal fatto che siamo europei, dipende solo da quanta capacità di acquisto abbiamo. Pensate in Mozambico l'aspettativa di vita è di 38 anni, incredibile vero?
Spero quindi che tutti voi non perdiate questa opportunità e lo vediate integralmente, a spezzoni, come volete, ma sappiate che fino all'ultima parola ci possono essere delle cose che vanno sapute; vedendolo vi renderete conto che questo documentario, italiano e realizzato col contributo anche dell'associazione: "Medici senza frontiere" è un documentario fondamentale nella formazione di un pensiero tanto quanto: " The corporation", "Earthlings" ecc. ecc.
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