DI TUTTO UN PO'
blog in continua evoluzione loft di testi, idee e progetti e .... di Belva64
In pratica questo è il solaio.

lunedì 12 gennaio 2009

Il giorno 03/01/2009 alle 19 ora italiana circa Israele iniziava il suo genocidio nei confronti dei palestinesi, ecco il massaggio inviato agli utenti di YT e amici del mio canale:

Israele sta attacando via terra la strage ha inizio. The massacre begins
Israele sta cominciando l'invasione via terra della striscia di Gaza, dopo che i bombardamenti hanno già fatto 500 vittime civili, smettiamola con questa storia del diritto d'Israele a difendersi, se uno mi tira un pugno e io gli sparo in fronte non mi difendo, commetto un omicidio, ora se per 4 morti sotto colpi di mortaio della seconda guerra mondiale, quali missili? Loro invadono un campo di concentramento a cielo aperto, nel quale hanno rinchiuso un popolo intero, non fanno entrare medicine e cibo, attaccano i pescatori e le barche di volontari internazionali che vanno a prestare assistenza medica. Vediamola chiara stanno facendo ciò che i nazisti hanno fatto a loro,, senza demagogia e retorica. La shoa che hanno subito 50 anni or sono non li autorizza a fare lo stesso nei confronti di nessuno. Questo è sionismo razzista e deve cessare, si sperava un po' in Baracka ma niente silenzio. Fate almeno sentire la vostra disapprovazione scrivendo una piccola frase in inglese a uno degli indirizzi governativi israeliani in allegato al messaggio, potete se non conoscete l'inglese usate i traduttori automatici, oppure potete scrivere questa stop alla shoa del popolo palestinese, assassini razzisti, = stop the Shoah of the Palestinian people, racist murders. Non scandalizzatevi, prima Israele provoca la resistenza e poi usa un equazione peggiore di quella delle esse esse 1 tedesco 10 italiani lo ricordate, allora non state in silenzio levate la vostra voce contro un genocidio, strage organizzata di anziani, donne e bambini, bene o male i guerriglieri se la cavano, sono i soliti indifesi e inermi a pagare, pensate al volto e alla paura di quei bimbi, come potete dormire senza fare niente? Urlate la vostra accusa scrivete un piccolo messaggio agli indirizzi di seguito, almeno uno, meglio se a tutti, magari qualcuno di loro si vergogna.
Ciao e scusate l'ennesimo messaggio di un'altra tragedia di questo mondo.

Israel is beginning the land invasion of the Gaza Strip after the bombings have already been 500 civilian victims, let us stop with this story of the right of Israel to defend itself, if one pulls me and I punched the shot in front of me advocate, commits a murder, for 4 hours if the dead under mortar shots of the Second World War, such missiles? They invade a concentration camp in the open air, where they kept an entire people, do not enter medicine and food, attack the fishermen and boats ranging international volunteers to provide medical care. Vediamola clear they are doing what the Nazis did to them, without rhetoric and demagoguery. The Shoah who have suffered 50 years ago does not authorize them to do the same against anyone. Zionism is racist and must end, it was hoped some 'in Barack nothing but silence. Make at least hear your disapproval by writing a small phrase in English in an address Israeli government attached to the message, if you do not know English translators use the machines, or you can write this stop the Shoah of the Palestinian people, racist murderers, = stop the Holocaust of the Palestinian people, racist murders. Not scandalizzatevi before Israel provokes resistance and then uses an equation worse than they they 1 German 10 Italians remember him, then not been raised in silence your voice against genocide, organized the massacre of elderly, women and children, good or bad if the guerrillas derive are usually helpless and defenseless to pay, think about the face and the fear of those children, as you can sleep without doing anything? Yelled your accusation write a small message to the addresses below, at least one, if better at all, maybe some of them ashamed.
Hello and sorry yet another message of another tragedy of this world

Contatti/contacts:

Ministry of Finance Ministero delle Finanze webmaster@mof.gov.il webmaster@mof.gov.il
Ministry for the Environment Ministero per l'Ambiente pniot@sviva.gov.il pniot@sviva.gov.il
Ministry of Defense Ministero della Difesa pniot@mod.gov.il pniot@mod.gov.il
Ministry of Public Security Ministero della pubblica sicurezza Applications@mops.gov.il Applications@mops.gov.il
Ministry of Construction and Housing Ministero della costruzione e dell'edilizia abitativa http://www.moch.gov.il/Moch/Appeals http://www.moch.gov.il/Moch/Appeals
Ministry of Health Ministero della Salute pniot@moh.health.gov.il pniot@moh.health.gov.il
Ministry of Foreign Affairs Ministero degli Affari Esteri feedback@mfa.gov.il feedback@mfa.gov.il
Ministry of Education Ministero della Pubblica Istruzione info@education.gov.il info@education.gov.il
Ministry of Agriculture Ministero dell'Agricoltura http://www.moag.gov.il/english/write_us/ http://www.moag.gov.il/english/write_us/
Ministry of Science and Technology Ministero della Scienza e della Tecnologia sima@most.gov.il sima@most.gov.il
Ministry of Justice Ministero della Giustizia YaelK@justice.gov.il YaelK@justice.gov.il
Ministry of the Interior Ministero degli Interni pniot@moin.gov.il pniot@moin.gov.il
Ministry of Immigrant Absorption Ministero degli immigrati assorbimento info@moia.gov.il info@moia.gov.il
Ministry of Social Affairs Ministero degli Affari sociali http://www.molsa.gov.il/OdotMisrad/HofeshM/ http://www.molsa.gov.il/OdotMisrad/HofeshM/
Ministry of Transport Ministero dei Trasporti http://www.mot.gov.il/wps/portal/HOME/ComplainForm http://www.mot.gov.il/wps/portal/HOME/ComplainForm
Ministry of Tourism Ministero del Turismo webmaster@tourism.gov.il webmaster@tourism.gov.il
Ministry of Industry, Trade and Labor Ministero dell'Industria, del Commercio e del Lavoro http://www.moital.gov.il/cmsTamat/SendMail.aspx http://www.moital.gov.il/cmsTamat/SendMail.aspx
Ministry of Communication Ministero delle Comunicazioni dovrut@moc.gov.il dovrut@moc.gov.il
Ministry of National Infrastructure Ministero delle infrastrutture nazionali pniot@mni.gov.il pniot@mni.gov.il

Per comprendere meglio ciò che succede durante queste invasioni a caccia di terroristi, chissà quale tribunale ha appurato e valutato le prove, quindi condannato e giudicato, questi giovani che arbitrariamente vengono sottoposti ad esecuzione. Già di per se questa è una grave ingiustizia, un uomo è innocente finche non viene dimostrata la sua colpevolezza. Comunque per meglio capire cosa avviene in questi massacri organizzati dai macellai sionisti, per comprndere chi sono le vere vittime d'Israele guardate il film qui allegato.





descrizione film:
UN FILM SULLA SOFFERENZA UMANA

Il procedimento è quello tipico dei documentaristi: dare la parola ai testimoni, in questo caso a chi, in cinque minuti d'inferno, ha perso ciò che aveva costruito in quarant'anni, e lascia dietro di sé giovani, la cui sola "cultura" è un mix di guerra, violenza e vendetta senza fine. "Dopo quello che ho vissuto, che senso posso dare alla mia vita?" Si chiede la ragazzina dodicenne, ripresa in campo lungo, mentre sale su macerie all'inizio, da cui discenderà solo alla fine del video.
A una prima visione, forse, sfugge l'enorme lavoro di montaggio, durato circa tre mesi; eppure è notevole. Gli argomenti che vengono via via montati in modo che il concetto espresso da un testimone venga ripreso e ampliato dalla testimonianza proposta subito dopo. Ne risulta un effetto corale di prim'ordine. Dove ciascuno trae dall'altro la forza di rilanciare, passando da un proclama a un ricordo, da un martire a un sarcasmo. Fino all'immagine dell'anziano di spalle che dichiara: "Resteremo qui fino al giorno del giudizio". Una solenne promessa condivisa dal giovane che incarna il pensiero medio come dal primario dell'ospedale.
Dunque il racconto è fatto di frammenti in movimento, come quelli che compongono la casa distrutta e i pezzi di ricordi, elencati uno ad uno (il letto dove è morto un vecchio padre, il fico di 52 anni.), tracce perdute che il video non può mostrare. Questo è un film fatto di grandi assenze: Bakri ha potuto infatti raggiungere Jenin solo a massacro avvenuto, il 26 aprile 2002, giorno in cui l'Esercito ha lasciato il campo. Ci è rimasto cinque giorni, ritornando solo un'altra volta per alcune rifiniture fotografiche. Ma è stato sufficiente: scheggia su scheggia si ricostruisce una storia, un'unità fatta di rovine. E di dolore. È questo che il suo autore vuole sviscerare in tutte le sue infinite variazioni. Ne risulta dunque un film sulla sofferenza umana: "su un'anima ferita, un cuore spezzato, un albero sradicato, una casa demolita, un fiore spezzato.".
È un dolore così forte, che non ha quasi bisogno di parole. Il primo, sorprendente testimone è un muto. Ma nessuno meglio di lui sarebbe capace di mimare efficacemente gli eventi, a cui ha assistito. I fatti sono talmente enormi che, appunto, non serve una dialettica particolare. Quindici secondi serratissimi racchiudono tutto: gli agguati, gli scontri, le barricare, le esecuzioni. Al primo piano, che puzza di morte e ha perso l'uso del linguaggio, si contrappone un secondo piano più vitale. La città continua a respirare: i vagiti, i canti, i rumori, le ombre raccontano di una comunità che è stata colpita al cuore, ma non è umanamente degradata. Ricomincia sempre da capo. E, soprattutto, non si arrende.
RESISTERE, NONOSTANTE TUTTO

Questa stupefacente capacità di resistenza viene sbattuta in faccia al governo di Ariel Sharon (ma non al popolo israeliano) e anche ai paesi arabi, "dai quali ogni venerdì - si dice nel film - aspettavamo una manifestazione in nostro favore (che stupidi che siamo stati.)". E ciò spiega come mai nessun tv araba, a parte la libanese Future, l'abbia comprato.
Inutile dire che Israele l'ha censurato e che nessuna tv del mondo arabo, a parte la libanese Future, l'ha acquistato.
"Come faranno mai gli israeliani a rimediare a tutto questo?" Si chiede un giovane palestinese, mentre si aggira fra le rovine del campo profughi di Jenin (Cisgiordania), teatro di un intervento militare israeliano senza precedenti che si è protratto per undici giorni - dal 2 al 19 aprile 2002 - e ha lasciato almeno 600 morti sul campo (ma nessuna commissione d'inchiesta nazionale o internazionale è stata mai autorizzata). "Ci ammazzano i figli e noi ne facciamo altri: c'è sempre un modo per porre rimedio.. Sono loro i perdenti, davvero". Chi parla, è uno dei protagonisti del documentario Jenin Jenin di Mohammad Bakri, cineasta palestinese con passaporto israeliano.
Questa è la versione integrale di 54 minuti: cioè compresa la testimonianza della dodicenne - istigata fin da piccola alla vendetta, forse obbligata a diventare in un futuro non lontano una kamikaze - censurata dalla tv franco-tedesca Arté (l'unica in Europa ad averlo acquistato).



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